Il wasabi, noto anche come ravanello giapponese, è una pianta che appartiene alla famiglia delle Brassicacee, la stessa di cui fanno parte i cavoli, la senape e il ravanello.

Il suo rizoma, la parte di fusto che rimane nascosta sotto terra, ha un sapore simile al rafano e la sua piccantezza, che può far lacrimare gli occhi, ricorda quella del peperoncino Scorpion, uno dei più pungenti e forti in assoluto.

In Italia, il wasabi è noto sotto forma di pasta cremosa di colore verde acceso che accompagna, insieme alla salsa di soia in cui si diluisce al momento dell’uso, il sushi ed il sashimi,

Il suo particolare sapore è dovuto agli isotiocianati, molecole a cui il wasabi deve le sue proprietà, elementi particolarmente studiati per la loro azione antitumorale.

Tra questi si trova la sinigrina, una potente sostanza antibatterica, utile per migliorare la diuresi e contrastare ritenzione e cellulite.

Il wasabi contiene inoltre ottime quantità di vitamina C antiossidante, che consente una migliore assimilazione del ferro necessaria per la produzione di collagene, la proteina che mantiene tonici i tessuti e contrasta la formazione di rughe.

Sono inoltre presenti vitamine A, benefica per la vista e la pelle, e del gruppo B essenziali per il sistema nervoso, il cervello e anche per il metabolismo degli zuccheri.

Tra i minerali ricordiamo che il wasabi è una buona fonte di calcio, potassio, zinco, ferro e magnesio.